

Mathilde è una scrittrice appena uscita di prigione, dove è stata rinchiusa in seguito a una scandalosa relazione con un ragazzo di quattordici anni.
Pierre, suo marito, è un oncologo: uomo razionale e conformista, non si capacita del comportamento della moglie e, quando Mathilde torna a casa inaspettata, l’accoglie come un’estranea. I due coniugi cominciano con fatica a parlarsi, poi prendono gusto a ferirsi reciprocamente, ma infine si insinua sempre più forte la volontà di cercare le ragioni della loro convivenza, e di verificare se le ferite nel loro amore possano rimarginarsi.
Si tratta di una piêce estremamente brutale; il tema del tradimento è sempre difficile da affrontare in teatro poiché si rischia facilmente di cadere in banalità. Eppure qui lo spettatore non è portato a schierarsi dalla parte del marito tradito, ma cerca quasi di comprendere – se non di giustificare – l’atto della protagonista.
Di Veronique Olmi
Con Con Gianni Fortunato Pisani, Isabella Giacobbe
Regia Michelangelo Maria Zanghì
Ideazione luci
Franco Zanghì
Musiche ed elementi scenici
Chiara Pollicita
Assistente alla regia
Caterina Sfravara
Foto di scena
Nino Ferraro, Giuseppe Contarini
Amministrazione
Associazione Culturale Filokalòn
Produzione
Compagnia Teatrale Santina Porcino
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